Il professor Nicola Mazzari ci racconta come gli algoritmi AI possono essere applicati e usati in matematica

Quando si parla di intelligenza artificiale applicata alla didattica, si potrebbe essere portati a pensare allo stereotipo dell’utilizzo di ChatGPT e simili per “barare” nelle esercitazioni. Il tema, in realtà, è molto più ampio e anzi, proprio tu in aula hai recentemente dimostrato che l’AI può essere utilizzata a scopo didattico…

ChatGPT è un ottimo tutor, qualcuno da interrogare su specifici argomenti e con cui si può avere un dialogo che permette di approfondire i punti poco chiari. Questo funziona benissimo per gli argomenti nozionistici e ben sedimentati nella letteratura. Quindi funziona bene anche con la matematica fintanto che si chiede di dare esempi, spiegazioni generali e simili. Però gli algoritmi LLM non sono pensati per fare conti e ragionamenti logici anche se possono comunque aiutare nell’impostazione di esercizi standard. Per cui ho detto agli studenti di usarlo sin dal primo giorno perché io posso rispondere loro solo uno alla volta, mentre ChatGPT può interagire individualmente con tutti contemporaneamente. Questo permette agli studenti di fare degli esperimenti, di farsi dare un aiuto. Magari si ottiene la risposta giusta, ma si avvia un processo quasi dialettico, su cui ragionare. Poi il docente, una volta fatta questa “ginnastica”, può intervenire per chiarire i dubbi rimasti. 

Oltre a ChatGPT ho detto agli studenti di usare wolframalpha.com, un servizio di calcolo molto affidabile disponibile in rete. In questo modo potevo dare esercizi non facili e ho dato agli studenti degli strumenti potenti per poterli risolvere. Questo processo credo faciliti l’accesso a questa materia e la curiosità a imparare i metodi per arrivare alle soluzioni.

Per quanto riguarda l’esame del corso “Mathematics for Business”, parte di questo è sempre un report. Ora, su qualsiasi tema ChatGPT può scrivere un report ragionevole e quindi quest’anno ho chiesto agli studenti proprio questo: “fate lavorare ChatGPT e poi ditemi se avete imparato qualcosa”. In questo modo, anziché leggere su libri, pagine web ecc. le informazioni per riassumerle e magari svolgere qualche esercizio, ho fatto fare loro un “esperimento” e il report consisteva nel trarre le conclusioni. Uno degli scopi del corso è l’apprendimento di un metodo scientifico e degli strumenti dell’algebra e dell’analisi matematica. Per cui far fare loro un esperimento – che dipende tra le altre cose da come individualmente interagiscono con il bot – è un buon modo per ottenere diversi risultati: report individuali che mostrano caratteristiche differenti a causa della modalità di interazione; abitudine a sperimentare e utilizzare strumenti moderni; risposte che dipendono dalla capacità personale di approfondimento.

Inoltre, in questo modo gli studenti imparano da subito i possibili limiti di queste tecnologie e quindi un modo consapevole nel loro utilizzo.

H-FARM College per l’anno accademico 2024/25 ha volutamente deciso di puntare sull’intelligenza artificiale aggiungendo ai percorsi di studio in ambito economico anche due corsi “tech”. Qual è il valore aggiunto in termini di competenze e nozioni teoriche che questi due percorsi possono offrire?

Le tecniche di Machine Learning si basano sullo sviluppo di matematica, statistica e informatica. Queste materie si possono studiare in molti corsi di laurea un po’ ovunque nel mondo e da diversi anni. Quel che è cambiato negli ultimi anni è l’accessibilità di questi strumenti. Per cui, oltre allo sviluppo dell’AI, basato sul machine learning, servono persone in grado di comprendere e utilizzare gli strumenti ora disponibili per esempio in ambito economico. L’intelligenza artificiale di cui disponiamo ora non fa cose intelligenti, ma permette di scalare e portare a valore tutta una serie di attività abbastanza elementari. Per cui è urgente formare studenti in grado di capire lo sviluppo di queste tecnologie e di utilizzarle da subito per guidarne gli scenari futuri.

 

 

L’utilizzo didattico dell’intelligenza artificiale è un tema che non riguarda solo gli studenti e il settore education, ma che ci coinvolge tutti come società. Approcci entusiastici da un lato, pregiudizi e paure dall’altro…Da questo punto di vista qual è la situazione in Italia secondo te? Come favorire un dialogo costruttivo su potenzialità (e limiti) di queste nuove tecnologie?

Questa domanda è molto difficile…

La cosa che mi piace di questa tecnologia è che fa cose “stupide” e quindi è fruibile da tutti. Quand’è così l’impatto è forte.

Qualche tempo fa c’era l’hype della tecnologia blockchain, che sicuramente non è semplice da capire e utilizzare. Per cui ha un impatto, ma rimane qualcosa di estraneo alla maggior parte delle persone. Al contrario, l’utilizzo di ChatGPT, o altri LLM, è immediato e permette di fare cose semplici. Per cui penso che l’impatto sarà notevole, nel senso che è una tecnologia che entrerà facilmente nel quotidiano di tutti.

Ci sono anche molte preoccupazioni sull’utilizzo che ne verrà fatto, penso per esempio al tema dell’informazione e propaganda. Questo però è un tema che non ho ancora approfondito.

Leggi l’intervista al professor Mazzari su StartupItalia