Studenti del corso di laurea triennale in Digital Management e coordinatori di H-FARM Radio

Una chiacchierata con Lorenzo Campolo e Alessandro Gardenal, studenti del corso di laurea triennale in Digital Management e coordinatori di H-FARM Radio, la radio del Campus di H-FARM.

Ciao! Vi va di raccontarci un po’ di voi e di cosa vi ha spinto a studiare in H-FARM College…?

Lorenzo: sono Lorenzo, ho 20 anni e vengo da Conegliano, sono sempre stato un ragazzo molto estroverso e curioso; sin dalle superiori (liceo linguistico), sono sempre stato interessato al tema della sostenibilità e innovazione, quindi la scelta di studiare in un posto come H-FARM College, dove innovazione è la parola d’ordine, era scontata, anche perché avrebbe potuto aiutarmi a realizzare il mio sogno nel cassetto di fondare una startup.

Alessandro: sono Alessandro, ho 20 anni e vengo da Codognè. Anche io ho studiato in un liceo linguistico, e proprio questo mi ha fatto capire quanto importante sia aprirsi in un ambiente internazionale, sapersi adattare alle sfide e ai cambiamenti. H-FARM College si è rivelato il posto giusto che mi ha permesso di cogliere le opportunità più adatte a me, come quella della radio, che mi ha fatto crescere e imparare moltissime cose. La mia passione per la musica mi ha spinto a far parte di questo progetto, dove ho portato i miei gusti musicali e la mia creatività in due programmi sulla musica.

Insieme ad altri giovani siete il volto di un bellissimo progetto in cui a essere protagonista è la voce, H-FARM Radio.
Qual è il valore aggiunto che questo tipo di esperienza sta dando alla vostra formazione?
Quali sono secondo voi i punti di forza del progetto?

Lorenzo: Innumerevoli, ma se dovessi scegliere i tre principali, per prime metterei le skill acquisite nello speaking. Io ero un ragazzo che tendeva, e tende ancora in realtà, a parlare molto velocemente e ad essere incomprensibile a volte, perché mi mangio le parole. Grazie alla radio ho imparato, ascoltando la mia voce in cuffia, a scandire meglio ogni parola in modo che esca fuori nel modo più chiaro possibile; poi per seconda direi la confidence nel parlare davanti ad un microfono. Ho avuto l’onore e la responsabilità in un paio di occasioni di salire sul palco davanti a tutti i miei amici e compagni di università per intervistare personaggi importanti, tra celebrità e imprenditori, e per fortuna l’esperienza in radio mi ha aiutato a mantenere un certo livello di confidence e sangue freddo davanti al microfono nonostante la pressione dell’evento; Infine, in questo ultimo anno ho avuto l’occasione di sviluppare skill di management e coordinazione del team, grazie anche all’aiuto di Alessandro e di un team di ragazzi pieni di idee, di grinta e di voglia di fare che sicuramente ci hanno reso la vita più facile. Come detto, questi sono solo tre, però non sono che la punta dell’iceberg, perché non ho nemmeno menzionato la content creation, la gestione e coordinazione di interviste, le hard skill tecniche con programmi di registrazione e tanto altro!

Alessandro: Il progetto della radio meriterebbe un corso a sé talmente tante sono le cose che si possono imparare! In primis, saper parlare davanti a un microfono, io già ho un po’ di confidenza nel farlo perchè suono in una band, ma in questi due anni ho imparato come intervistare persone anche di un certo rilievo, quindi saper gestire le emozioni e creare contenuti interessanti. Ma la vera differenza la fanno le persone: se c’è una cosa che ho imparato da tutti gli ospiti che abbiamo intervistato è che il gruppo fa la differenza. Io e Lorenzo abbiamo creato un bellissimo team di ragazzi che si sono appassionati a questo mondo, e ognuno ha saputo contribuire con la propria voce e idee alla creazione di molti contenuti. Una cosa che abbiamo notato è che molti ragazzi del College hanno voluto unirsi al progetto non solo all’inizio, ma durante tutto l’anno, perché hanno visto in questo un’ottima opportunità per migliorarsi e divertirsi.

Dove vi si può ascoltare? Com’è strutturato attualmente il palinsesto?

Lorenzo: Ovunque! Quest’anno uno dei nostri obiettivi era proprio quello di estendere a più canali possibili la distribuzione dei nostri contenuti, quindi oltre alla radio web, che si può raggiungere dall’app di H-FARM College e che è in diretta 24/7, siamo anche su Spotify, dove tutti i nostri podcast e interviste si possono riascoltare sotto il profilo di H-FARM, e su H-FARM Plus, la nuova piattaforma creata da H-FARM dedicata ai contenuti che vengono prodotti all’interno del Campus. Inoltre ci si può anche ascoltare passeggiando per le vie del Campus, infatti siamo in Campus-diffusione ogni giorno dalle 8 della mattina alle 8 di sera.
Il palinsesto vede molteplici format ogni settimana, iniziamo il lunedì con “11 Minutes Talk” e terminiamo il venerdì con “Crypto & Beyond”, ma ogni giorno si susseguono vari programmi diversi dove si parla di tutto, dal mondo del lavoro al mondo musica, dalle notizie della giornata agli incontri al buio in radio, insomma di format ce ne sono per tutti i gusti!

Alessandro: Esatto, abbiamo voluto essere presenti in più piattaforme possibili, da quest’anno un grande passo è stato quello di creare la pagina Spotify della radio, con tutte le interviste e i podcast realizzati dal nostro team. È’ una grande soddisfazione aprire il profilo Spotify di H-FARM e sentire tutte le voci del nostro team! Il nostro palinsesto è diversificato, presenta sia programmi live come “AutoTune” e “JustRock”, ma anche in versione podcast.

In studio sono molti gli ospiti che avete modo di conoscere e intervistare.
Un incontro o aneddoto in particolare che tuttora ricordate sorridendo…?

Lorenzo: Ormai di ospiti con cui abbiamo avuto il piacere di parlare ce ne sono tantissimi e aneddoti altrettanti, quindi sceglierne uno è veramente difficile, però se dovessi citare qualcosa che mi porta sempre un sorriso e soddisfazione direi guardare il muro delle firme quando entro in radio. Qui ci sono le firme di ogni ospite che è passato in radio durante quest’anno accademico, dal primo, Marcello Ascani, agli ultimi, per ora, ovvero i ragazzi di Suonica.
Guardando quella parete penso a tutte le storie che sono “passate” in radio e a tutto il lavoro che abbiamo svolto in questi 9 mesi, e per me ha un valore veramente immenso.

Alessandro: Abbiamo avuto l’opportunità di conoscere tantissime storie e di ricevere molti consigli importanti durante questa esperienza in radio. Un ospite che mi ha fatto davvero piacere intervistare è stato Marcello Ascani, che seguo da quando ero alle medie, e allora mai avrei pensato che un giorno avrei parlato con lui in modo molto informale davanti a dei microfoni. Anche l’esperienza di intervistare Achille Lauro in Big Hall davanti a tutti i ragazzi del College (e portarlo in golf cart fino alla radio) è stata molto stimolante, soprattutto perchè mi sono reso conto che più esperienza si fa, più si riesce ad accettare sfide importanti con disinvoltura e tranquillità.

Internet e i social network stanno influenzando il nostro modo di comunicare e fruire i contenuti.
Secondo voi, che linguaggi(o) parlerà la radio in futuro?

Lorenzo: La cosa bella di questa radio è che non sarà mai standardizzata in alcun modo, è fatta dagli studenti per gli studenti e questo vale anche per il linguaggio. Prendiamo la musica, ad esempio: ad oggi io e Alessandro abbiamo dato uno stampo allo stile musicale che segue un po’ i nostri gusti e le nostre passioni, il rock/pop nostalgico degli anni ‘90 e dei primi 2000, ma questo non deve per forza essere lo stile definitivo, probabilmente cambierà ed è giusto che sia così, perché la radio ha come obiettivo quello di parlare agli studenti con la voce degli studenti, che anno dopo anno porteranno le loro idee e le loro passioni in radio, ed è questo ciò che rende la radio del Campus unica nello stile e nei contenuti.

Alessandro: La radio si è sempre dimostrata uno strumento che sa affrontare i cambiamenti tecnologici senza grandi rivoluzioni. Sicuramente dovrà essere sempre più uno strumento presente in maniera omni-channel, ma capace di mantenere la libertà che la contraddistingue, per far esprimere le persone in modo più veritiero possibile. La radio è uno strumento molto creativo, e diverso dagli altri, perchè il suono non si vede, ma arriva direttamente dentro ognuno di noi e soprattutto ci permette di usare lo strumento più personale e unico che abbiamo, la nostra voce.